Nuove imprese, Resto al Sud, Smart&Start: tre bandi Invitalia

Invitalia è l’agenzia controllata dal Ministero dell’Economia e deputata a sostenere la nascita di nuove imprese e la crescita delle PMI in Italia. L’ente ricopre un ruolo fondamentale nel panorama della finanza agevolata in quanto eroga i fondi nazionali ed europei destinati alle imprese. Invitalia pubblica continuamente nuovi bandi, ma alcune linee di finanziamento rimangono costanti nel tempo o subiscono poche modifiche negli anni. In questo articolo analizziamo tre bandi di Invitalia sempre aperti fino ad esaurimento delle risorse: Nuove imprese, Resto al Sud, Smart&Start. On – Oltre nuove imprese a tasso zero Questo bando prevede incentivi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero rivolti a giovani under 35 e donne di tutte le età che intendono realizzare progetti imprenditoriali. Il contributo arriva a coprire fino al 90% delle spese di progetto ammissibili per un importo fino a 3 milioni di euro. Resto al Sud Il bando Resto al Sud è finalizzato alla nascita e allo sviluppo di imprese nelle regioni del Centro-Sud Italia e isole, infatti i candidati, obbligatoriamente under 56,  dovranno essere residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nei 116 Comuni compresi nell’area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria), nelle isole minori marine del Centro-Nord, nonché in quelle lagunari e lacustri (guarda l’elenco delle isole). L’incentivo si rivolge ad imprese costituite, imprese in fase di costituzione e liberi professionisti, e copre il 100% delle spese di progetto, offrendo il 50% a fondo perduto e il 50% tramite finanziamenti a tasso zero. Smart&Start Il bando Smart&Start di Invitalia si rivolge alle start-up innovative, offrendo loro finanziamenti a tasso zero per investimenti ad alto tasso tecnologico e di innovazione. La percentuale di finanziamento può arrivare all’80% delle spese di progetto ammissibili, o al 90% in caso di impresa femminile, giovanile o con un socio in possesso di titolo di dottore di ricerca. I Growth Advisor Abifin indirizzano ogni giorno le imprese verso i bandi più adatti al raggiungimento dei loro obiettivi di crescita. Contattaci oggi per parlare con il tuo Growth Advisor.

Von der Leyen e il “Clean Industrial Deal”

Ursula von der Leyen, delineando davanti al Parlamento UE il suo programma per il secondo mandato a capo della Commissione Europea, non ha mancato di parlare di aiuti alle imprese. Tra le priorità indicate emerge con forza la competitività delle imprese europee, le quali negli ultimi anni hanno affrontato shock inediti a livello globale, come la pandemia e i conflitti in corso. Riconoscendo il ruolo centrale delle Piccole e Medie Imprese nel tessuto economico dell’Unione Europea, von der Leyen ha rilanciato il proposito di fornire incentivi più efficaci e alleggerire il carico burocratico che grava sulle PMI. In particolare, la Presidente della Commissione Europea ha parlato di un nuovo “Clean Industrial Deal” da realizzare nei suoi primi 100 giorni di mandato, che possa proiettarsi oltre gli attuali piani di investimento NextGenerationEU e conciliare gli obiettivi di decarbonizzazione con quelli di industrializzazione del Vecchio Continente. Secondo quanto dichiarato, il piano vuole semplificare i processi di ottenimento dei fondi da parte dei Paesi Membri, concentrandosi in particolare sulle industrie energivore, che più di tutte hanno sofferto i rincari del costo dell’energia dovuti al mutato assetto geopolitico degli ultimi anni. A prescindere dal settore, secondo von der Leyen l’entità degli aiuti agli investimenti dovrà crescere, per garantire agli Stati Membri un rinnovato livello di competitività e capacità produttive. Non in ultimo, l’ambito high-tech e AI dovrà essere sempre più “Made in Europe“. Le dichiarazioni di Ursula von der Leyen preconfigurano una stagione di nuovi e importanti investimenti per l’innovazione nell’industria e per la promozione della competitività delle MPMI italiane. In questo quadro, l’accesso agli incentivi risulta sempre più cruciale, ed è per questo che i Growth Advisor Abifin sono a disposizione delle aziende per aiutarle a cogliere le opportunità più in linea con i loro obiettivi di crescita a breve, medio e lungo termine.

La Zona Economica Speciale (ZES) Unica

Dal 1° gennaio 2024 è istituita la Zona Economica Speciale Unica (ZES Unica). Questo ambizioso progetto unifica le precedenti otto Zone Economiche Speciali in un’unica struttura amministrativa, coprendo le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Ma cosa significa esattamente questa trasformazione e quali sono i benefici attesi per le imprese e l’economia locale? Cos’è una Zona Economica Speciale? Le Zone Economiche Speciali (ZES) sono aree geografiche delimitate dove le imprese possono beneficiare di condizioni fiscali e amministrative favorevoli per incentivare gli investimenti e lo sviluppo economico. Queste zone offrono vantaggi come crediti d’imposta, semplificazioni burocratiche e agevolazioni fiscali per attrarre nuove attività imprenditoriali e sostenere quelle esistenti. La Nascita della ZES Unica Il decreto-legge n. 124/2023 ha sancito la creazione della ZES Unica, unificando le precedenti ZES frammentate in un’unica entità amministrativa. Questa riorganizzazione mira a massimizzare l’impatto competitivo del Mezzogiorno a livello internazionale, valorizzando il potenziale produttivo delle regioni coinvolte. Obiettivi della ZES Unica Attrarre Investimenti: La ZES Unica mira a creare un ambiente favorevole per gli investimenti, offrendo incentivi fiscali e semplificazioni amministrative per le imprese che scelgono di stabilirsi o espandersi nel Mezzogiorno. Sviluppo Economico: Promuovere lo sviluppo economico delle regioni meridionali, riducendo il divario con il resto del paese e migliorando la competitività delle imprese locali. Creazione di Opportunità di Lavoro: Favorire la creazione di nuovi posti di lavoro attraverso l’insediamento di nuove imprese e l’espansione di quelle esistenti. Innovazione e Sostenibilità: Incentivare l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale, promuovendo investimenti in settori strategici come l’energia rinnovabile, la digitalizzazione e la ricerca scientifica. Vantaggi per le Imprese Le imprese che operano all’interno della ZES Unica possono beneficiare di una serie di agevolazioni, tra cui: Crediti d’Imposta: Le aziende possono ottenere crediti d’imposta per gli investimenti in beni strumentali, come macchinari, impianti e attrezzature. Semplificazioni Amministrative: Procedure burocratiche più snelle e tempi di istruttoria ridotti per ottenere le autorizzazioni necessarie. Agevolazioni Fiscali: Riduzioni fiscali per le imprese che investono in progetti di sviluppo e innovazione. La Struttura di Missione ZES Per garantire il successo della ZES Unica, è stata istituita una Struttura di Missione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Questa struttura è responsabile del coordinamento e della gestione delle risorse destinate agli interventi strumentali alla realizzazione della Missione 5 Componente 3 (M5C3) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La creazione della Zona Economica Speciale Unica rappresenta un’opportunità unica per il Mezzogiorno di rilanciare la propria economia e attrarre nuovi investimenti. Grazie alle agevolazioni fiscali, alle semplificazioni amministrative e al supporto della Struttura di Missione ZES, le imprese hanno ora a disposizione un ambiente favorevole per crescere e innovare.

Cos’è e a cosa serve un business plan

Molti dei contributi a fondo perduto offerti ad aziende e start-up da enti pubblici e privati sono subordinati all’approvazione di un business plan. A seconda della tipologia di bando, questo documento può essere il nucleo centrale della domanda presentata dai potenziali beneficiari. Un business plan è un piano aziendale completo che racchiude tutte le informazioni più significative sullo stato dell’azienda e sulle strategie pianificate per il futuro a breve e lungo termine. Nel mondo della finanza agevolata questo illustra anche il dettaglio di come le azioni di progetto vengono portate avanti, oltre che a elencare le coperture necessarie. In questo documento si possono individuare diverse sezioni, ad esempio: Descrizione sintetica della società e dei prodotti o servizi offerti; Analisi del mercato di riferimento e dei principali competitor; Descrizione del gruppo dirigente; Analisi economica; Descrizione del piano volto a raggiungere gli obiettivi Proiezione economico-finanziaria del suddetto piano Specifici bandi possono richiedere altre sezioni ed informazioni a seconda del caso particolare. Abifin offre consulenze alle imprese per individuare i bandi aperti più adatti al tipo di investimento ricercato, ottimizzando la qualità della progettazione e le possibilità di successo.

Quando arrivano i fondi di un bando vinto?

Il vostro growth advisor aziendale ha dedicato il bando di finanziamento perfetto per la vostra organizzazione, avete appurato di soddisfare tutti i requisiti, avete inviato il progetto all’ente finanziatore e avete ottenuto il finanziamento. E ora? Quando riceverete i fondi ottenuti? Il momento di erogazione dei fondi dipende dal tipo di bando, dall’ente gestore e dall’entità dell’importo, ma la maggior parte delle casistiche rientra nei seguenti punti: 1- Erogazione alla rendicontazione Nella maggior parte dei bandi per aziende, i contributi a fondo perduto coprono solo parzialmente le spese di progetto e sono erogati alla fine dello stesso, previa rendicontazione delle spese ricevute. Per questo gli imprenditori che intendono effettuare investimenti sfruttando i vantaggi della finanza agevolata devono, in molti casi, essere pronti a vedere uno scarto di alcuni mesi tra il provvedimento di aggiundicamento e l’effettiva erogazione dei fondi. 2- Anticipo + saldo Questa formula è diffusa sia nei bandi per aziende che per associazioni, e consiste nell’erogazione di una prima tranche di contributi all’aggiudicazione del bando per poi procedere al saldo una volta terminato il progetto. Questa modalità è pensata per fornire ai beneficiari parte della liquidità necessaria alla realizzazione dell’investimento. 3-  Erogazione alla concessione del contributo Questa opzione è quasi sempre riservata ai bandi per associazioni, per permettere la realizzazione di progetti anche agli enti che non avrebbero la possibilità di anticipare l’intero costo dell’iniziativa. Anche i finanziamenti a tasso agevolato per imprese sono erogati alla concessione del contributo. 4- Credito d’imposta Il credito d’imposta ha meccanismi di funzionamento diversi rispetto ai contributi a fondo perduto. Innanzitutto, non esiste una procedura di assegnazione dei fondi, ma ogni beneficiario che rientra nei requisiti può automaticamente beneficiare delle agevolazioni. In secondo luogo, i contributi non vengono erogati, ma vanno a diminuire l’ammontare delle imposte dovute al fisco.   Il mondo della finanza agevolata presenta molteplici sfaccettature e ciascuna organizzazione può trovare la tipologia di bandi più adatta al raggiungimento dei suoi obiettivi. Contatta il nostro ufficio e raccontaci della tua impresa per scoprire quali fanno al caso vostro.

I finanziamenti agevolati per PMI

Nell’ambito dei bandi nazionali di finanziamento rivolti a Piccole e Medie Imprese, si distinguono quelli che offrono crediti d’imposta, contributi a fondo perduto o finanziamenti a tasso agevolato. Questi ultimi rappresentano una risorsa vitale per il tessuto economico italiano. Questi strumenti di finanza agevolata sono progettati per sostenere le PMI nel loro percorso di crescita e innovazione, offrendo loro l’opportunità di accedere a capitali a condizioni favorevoli. Rispetto ai bandi che concedono contributi a fondo perduto, quelli di finanziamento a tasso agevolato prevedono solitamente stanziamenti maggiori per progetti innovativi più onerosi o spalmati su diverse annualità. I finanziamenti a tasso agevolato hanno condizioni più vantaggiose rispetto ai prestiti tradizionali, con tassi di interesse nulli o inferiori al mercato e spesso con periodi di grazia prima dell’inizio della restituzione. Ecco alcuni esempi di enti che offrono ciclicamente finanziamenti a tasso agevolato: Simest Molti dei bandi offerti da Simest coniugano contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevolato. Ad esempio il bando Fiere 2023 ha offerto un finanziamento della durata di 4 anni allo 0.5% più un contributo a fondo perduto fino al 40% delle spese ammissibili di progetto. Fondo EnERgia Il fondo EnERgia offre ciclicamente finanziamenti a tasso zero sul 75% delle spese ammissibili per progetti di efficientamento energetico delle imprese, fino a 1 milione di euro. Il restante importo è finanziato a un tasso pari all’euribor a 6 mesi + spread massimo del 4,99%.

Le fiere internazionali

Le fiere internazionali rappresentano una vetrina di portata mondiale per aziende e professionisti che desiderano espandere la loro rete commerciale, presentare innovazioni e rafforzare il proprio brand. In un mondo sempre più globalizzato, queste manifestazioni assumono un ruolo cruciale nel tessuto economico e culturale dei paesi ospitanti e dei partecipanti. L’Importanza delle Fiere Internazionali Le fiere internazionali sono molto più di semplici eventi commerciali; sono piattaforme dinamiche dove si intrecciano relazioni professionali, si scambiano conoscenze e si forgiano alleanze strategiche. Per le aziende partecipanti, una fiera internazionale può significare l’accesso a nuovi mercati, la possibilità di incontrare faccia a faccia clienti e fornitori, e l’opportunità di osservare da vicino le tendenze del settore e la concorrenza. Quali fiere si qualificano come internazionali? Le fiere internazionali non sono necessariamente svolte all’estero. Anche determinate fiere allestite in Italia rispondono ai criteri di fiera internazionale (Certificazione ISO 25639). L’elenco di queste è consultabile sul portale Calendario Fiere Internazionali 2024. Questa categorizzazione può sembrare superflua, ma risulta di particolare importanza nell’ambito della finanza agevolata, dove spesso solo le aziende che partecipano a fiere certificate come internazionali possono ottenere contributi a fondo perduto per sostenere i loro piani di penetrazione sui mercati esteri. Networking e Collaborazioni Uno degli aspetti più stimolanti delle fiere internazionali è il networking. Professionisti da tutto il mondo si riuniscono in un unico luogo, condividendo idee, progetti e visioni. Questo ambiente collaborativo è il terreno fertile per nuove partnership e collaborazioni che possono trascendere i confini nazionali e dare vita a progetti innovativi e di successo. Innovazione e Tecnologia Le fiere internazionali sono spesso all’avanguardia in termini di innovazione e tecnologia. Gli espositori sfruttano queste occasioni per lanciare nuovi prodotti e servizi, sperimentando in tempo reale le reazioni del pubblico e dei potenziali acquirenti. Per i visitatori, è un’occasione unica per scoprire le ultime novità e rimanere aggiornati sulle evoluzioni del proprio campo. Il Futuro delle Fiere Internazionali Il futuro delle fiere internazionali sembra orientato verso una maggiore integrazione tra esperienza fisica e digitale. La pandemia di COVID-19 ha accelerato questo processo, mostrando come le tecnologie virtuali possano ampliare la portata e l’accessibilità degli eventi. Le fiere sono oggi sempre più ibride e combinano il meglio dei mondi fisico e digitale per creare esperienze ancora più coinvolgenti e produttive.

Le differenze tra ASD (Associazioni Sportive Dilettantistiche) e SSD (Società Sportive Dilettantistiche)

Le ASD e le SSD sono due forme giuridiche che consentono di svolgere attività sportive, ma presentano alcune differenze significative, nonostante, in finanza agevolata, possano spesso avere accesso alle medesime opportunità di finanziamento. In questo blog post, esploreremo le caratteristiche distintive di entrambe le strutture. 1. ASD (Associazione Sportiva Dilettantistica) Le ASD sono enti non commerciali che promuovono lo sport dilettantistico. Ecco alcune delle loro principali caratteristiche: Senza Scopo di Lucro Le ASD devono operare senza scopo di lucro. La pratica sportiva è al centro delle loro attività, e qualsiasi guadagno deve essere reinvestito nell’associazione stessa. Responsabilità Patrimoniale I soggetti che agiscono a nome e per conto dell’associazione sono personalmente responsabili dal punto di vista patrimoniale. Ciò significa che, in caso di controversie o richieste di risarcimento, i beni personali dei membri dell’ASD possono essere coinvolti. Partecipazione Democratica Le ASD devono essere gestite in modo democratico. Le decisioni importanti riguardanti l’associazione vengono prese attraverso un processo partecipativo che coinvolge tutti i membri. 2. SSD (Società Sportiva Dilettantistica) Le SSD, a differenza delle ASD, possono essere società di capitali o cooperative. Vediamo le loro caratteristiche principali: Autonomia Patrimoniale Le SSD godono di autonomia patrimoniale. Ciò significa che il patrimonio dell’ente è separato da quello dei soci. In caso di controversie o debiti, la responsabilità dei soci è limitata al capitale conferito. Responsabilità Limitata dei Soci A differenza delle ASD, i soci delle SSD non sono personalmente responsabili per l’ente. La loro responsabilità è circoscritta alla quota di capitale che hanno investito. Proprietà e Gestione Le SSD sono società di capitali senza scopo di lucro. La proprietà dell’ente è detenuta dai soci che possiedono la quota di maggioranza del capitale sociale. Questo consente una maggiore flessibilità nella gestione e nell’organizzazione delle attività.

Il “Piano transizione 5.0”

Il nuovo decreto “Piano transizione 5.0”, approvato lo scorso febbraio dal Consiglio dei Ministri, incoraggia gli investimenti nella digitalizzazione e transizione green delle imprese italiane. Il meccanismo di incentivazione è quello dei crediti d’imposta.  Il piano è finanziato, per il biennio 2024-2025, con ben 13 miliardi di euro. Tra gli investimenti finanziati rientrano: investimenti in beni materiali e immateriali, volti a una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% investimenti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili spese per la formazione dei dipendenti per acquisire le competenze necessarie al rinnovamento dei processi di digitalizzazione e transizione energetica Il vantaggio fornito dai meccanismi del credito d’imposta consiste nel non dover partecipare a bandi. Il contributo, inteso come compensazione del credito spettante, è automaticamente assegnato alle imprese beneficiarie. Altro aspetto interessante è che la misura non discrimina in base alla dimensione dell’impresa e alla collocazione geografica. 

Come si partecipa ai bandi europei a fondo perduto?

I bandi europei per l’assegnazione di contributi a fondo perduto rappresentano un’opportunità di investimento agevolato per aziende e associazioni difficilmente ignorabile. Queste risorse sono distribuite tra gli Stati Membri attraverso iniziative quali il Recovery fund. Per comprendere quali bandi selezionare e come partecipare a bandi europei a fondo perduto è bene prima esplorare il loro meccanismo di funzionamento. Fondi europei diretti vs. fondi europei indiretti La prima considerazione da fare quando si è alla ricerca di opportunità per l’ottenimento di contributi a fondo perduto è quale ente gestisce i fondi a disposizione. Una parte delle risorse stanziate per i contributi a fondo perduto è gestita direttamente dalla Commissione Europea attraverso le sue Direzioni Generali. Questo tipo di bandi è utilizzato per progetti di investimento ad altissimo budget, ed è normalmente rivolto a consorzi europei di aziende. La maggior parte delle PMI italiane troverà finanziamenti più congrui alle proprie dimensioni nella categoria dei fondi europei indiretti. Queste risorse, pur con la stessa provenienza, vengono gestite a livello nazionale, regionale, o provinciale. Un esempio di ente nazionale adibito alla gestione dei fondi europei è Invitalia, agenzia governativa italiana costituita come società per azioni e partecipata al 100% dal Ministero dell’economia e delle finanze. Come partecipare ad un bando Individuare il bando giusto a cui partecipare può rappresentare una sfida per aziende che non hanno un team di lavoro interno dedicato alla finanza agevolata. Risulta difficile, infatti, monitorare costantemente i siti web degli enti alla ricerca dell’occasione perfetta. La soluzione ideale per PMI alla ricerca di opportunità di investimento agevolato attraverso i contributi a fondo perduto europei è rappresentata dai consulenti specializzati in materia. Abifin aiuta micro, piccole e medie aziende sul territorio nazionale a raggiungere il loro pieno potenziale attraverso l’accesso a contributi europei a fondo perduto. Raccontaci il tuo progetto, ti assisteremo nella compilazione della domanda di finanziamento e nella rendicontazione delle spese.