Come richiedere il bando
FRI-Tur (Fondo rotativo imprese per il sostegno alle imprese e agli investimenti di sviluppo nel turismo) vuole migliorare i servizi di ospitalità e potenziare le strutture ricettive attraverso la concessione di contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, in un’ottica di digitalizzazione e sostenibilità ambientale. Il bando è finanziato con complessivi 780 milioni di euro.
Il 50% delle risorse è destinato agli interventi di riqualificazione energetica.
Il 40% delle risorse stanziate per il contributo diretto alla spesa è destinato alle imprese con sede in una delle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Termine per presentare la documentazione: 27/06/2024
Chi potrà beneficiarne
Possono presentare domanda di agevolazione le imprese alberghiere, le imprese che esercitano attività agrituristica, le imprese che gestiscono strutture ricettive all’aria aperta, nonché le imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale, compresi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici, i parchi tematici, inclusi i parchi acquatici e faunistici.
Questi soggetti devono essere:
- regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese e inserite negli elenchi, albi, anagrafi previsti dalla rispettiva normativa di riferimento;
- nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non in stato di liquidazione anche volontaria o di fallimento;
- con stabile organizzazione d’impresa nel territorio nazionale;
- in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente e con gli obblighi contributivi;
- in regime di contabilità ordinaria;
- in possesso di una positiva valutazione del merito di credito da parte di una Banca finanziatrice e di una Delibera di finanziamento adottata dalla medesima Banca finanziatrice per il finanziamento della domanda di incentivo presentata;
laddove operanti nel settore agricolo o della pesca, che si impegnino ad adottare un apposito regime di contabilità separata per l’attività da agevolare per tutta la durata di realizzazione del programma.
Non sono ammesse domande presentate da imprese:
- nei cui confronti sia stata applicata la sanzione interdittiva di cui all’articolo 9, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 e successive modifiche e integrazioni;
- i cui legali rappresentanti o membri della governance siano sottoposti a misura cautelare o siano stati rinviati a giudizio o condannati, con sentenza anche non definitiva, per taluno dei delitti contro la pubblica amministrazione di cui al Libro secondo, Titolo II, del Codice penale o che, comunque, confliggano con quanto previsto dal decreto legislativo 8 giugno 2001 n. 231. L’esclusione non opera qualora sia intervenuta la riabilitazione;
che abbiano ricevuto e non rimborsato o depositato in un conto bloccato gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea; - che siano state destinatarie di provvedimenti di revoca, parziale o totale, di incentivi nazionali o comunitari e che non siano in regola con la restituzione delle somme dovute;
- che siano controllate, collegate o associate ad imprese che abbiano cessato, nei dodici mesi precedenti la data di presentazione della richiesta, un’attività analoga a quella cui si riferisce la domanda di incentivo;
- che si trovino, alla data dell’ultimo bilancio approvato, in situazione di difficoltà.
Caratteristiche dell’incentivo
Il finanziamento agevolato è concesso al tasso fisso dello 0,50% con durata minima di 48 mesi e massima di 180 mesi inclusi 36 mesi di preammortamento massimi, correlati all’effettiva durata del programma di investimento e decorrenti dalla data di sottoscrizione del Contratto di finanziamento. Al finanziamento agevolato è associato un finanziamento bancario a tasso di mercato di pari importo e durata, erogato dalla Banca finanziatrice.
Il contributo diretto alla spesa è erogato nella misura massima del 35% delle spese ammissibili.
L’investimento deve essere riferito ad una o più unità dell’impresa richiedente situate sul territorio nazionale e deve prevedere spese ammissibili, al netto dell’IVA, comprese tra 500.000 euro e 10 milioni di euro.