Il codice ATECO

Il codice ATECO è utilizzato per classificare le attività economiche a seconda del settore. Come noto la classificazione è importante ai fini fiscali, in quanto settori diversi possono avere carichi contributivi discrepanti. 

In finanza agevolata, il codice ricopre un ruolo fondamentale in quanto molti bandi per accedere a contributi a fondo perduto rivolti ad imprese sono indirizzati solo a determinate categorie, individuate proprio attraverso i codici ATECO. 

Originariamente il codice ATECO (ATtività ECOnomiche) è stato impiegato dall’Istituto Nazionale di Statistica per le sue rilevazioni, e deriva a sua volta dalle nomenclature per attività economiche europee impiegate da EUROSTAT.

La versione in vigore è il cosiddetto ATECO 2007, entrato in funzione ormai quindici anni fa. 

La classificazione alfanumerica

La classificazione alfanumerica ha diversi gradi di dettaglio, ad esempio un traduttore professionista in p.iva avrà il codice M74.30.00 dove:

M sta per la sezione: attività professionali, scientifiche e tecniche

74 per la divisione: altre attività professionali, scientifiche e tecniche

74.3 per il gruppo: traduzione e interpretariato

74.30 per la classe: traduzione e interpretariato

Solitamente, i bandi si limitano ad indicare la sezione, la divisione e il gruppo, eventualmente escludendo determinati codici ATECO. 

Prendendo come esempio il bando Efficientamento energetico del tessile, gestito dalla Camera di commercio di Prato, tra i beneficiari si individuano i seguenti codici ATECO 2007:

  • 13.1 – Preparazione e filatura di fibre tessili
  • 13.2 – Tessitura
  • 13.3 – Finissaggio dei tessili
  • 13.9 – Altre industrie tessili ad esclusione del solo codice 13.0

Nel bando si specifica che anche le rispettive classi e sottoclassi risultano ammissibili al contributo. In questo, come in molti altri bandi di finanziamento, il codice primario deve essere visibile dal Registro delle Imprese e risultare compatibile alla data di presentazione della domanda.

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Dario Biagini

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