In Italia si spende l’1.51% del PIL per ricerca e sviluppo (ISTAT 2020). Questo dato rappresenta un miglioramento non trascurabile rispetto all’1.26% rilevato nel 2012, ma è ancora drasticamente inferiore se comparato a paesi come Israele (4.53%), Svezia (4.53%) o Finlandia (4.53%).
Questo ritardo può essere in parte dovuto alla composizione del tessuto economico italiano, dove le PMI non sempre hanno possibilità di rinunciare a profitti certi oggi per investire in innovazioni future. Per favorire il processo di ricerca e sviluppo, le imprese italiane possono però beneficiare di agevolazioni concesse dal PNRR, sotto forma di contributi a fondo perduto e crediti d’imposta.
Esattamente la ricerca e sviluppo cos’è?
Il termine ricerca e sviluppo si riferisce a tutte quelle attività all’interno di un’azienda volte a raggiungere l’innovazione tecnologica, applicando criteri simili alla ricerca scientifica e trascurando i profitti nel breve termine.
Prendendo come esempio il credito d’imposta offerto dal Ministero delle imprese e del Made in Italy, gli interventi di ricerca e sviluppo si configurano come:
- attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico
- attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati
- attività di innovazione tecnologica 4.0 e green, per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0
Tra le spese sostenibili per raggiungere questi obiettivi si annoverano:
- spese per il personale
- quote di ammortamento
- spese per contratti di ricerca
- spese per servizi di consulenza
- spese per i materiali
Come ottenere le agevolazioni
I fondi destinati alla ricerca e sviluppo sono solitamente assegnati con due modalità: la concessione di contributi a fondo perduto e i crediti d’imposta.
Per i contributi a fondo perduto è necessario presentare un progetto dettagliato all’ente gestore dei fondi (ad esempio Invitalia). Questo verrà valutato da una commissione giudicatrice ed eventualmente finanziato.
I crediti d’imposta si ottengono attraverso autodichiarazione, presentando i documenti che attestano gli investimenti aziendali come inerenti a questo obiettivo.
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