Chi ha già fatto richieste di contributi a fondo perduto, avrà probabilmente sentito parlare del regime de minimis. Questo non è altro che un tetto di contributi, fissato a 200.000 euro, sopra il quale non è possibile richiedere ulteriori stanziamenti di fondi. Il tetto è calcolato sommando le cifre finanziate negli ultimi tre esercizi finanziari, ovvero dell’ultimo triennio.
Per alcune tipologie di aziende il de minimis è diverso:
Per le aziende di trasporto merci il tetto è fissato a 100.000 euro;
Per le imprese agricole è di 15.000 euro;
Per le imprese nel settore della pesca è di 30.000 euro;
Per le attività economiche di interesse generale (SIEG) di 500.000 euro.
Per un’azienda è importante quindi tenere traccia dei contributi ricevuti, per poter dimostrare di non aver superato la soglia imposta.
Il de minimis non significa necessariamente che la cifra massima ottenibile con la finanza agevolata sia di 200.000 euro in un triennio: esistono opportunità, come il credito d’imposta, il superammortamento, e altri tipi di contributi che possono sommarsi agli aiuti ricevuti in regime de minimis.